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Una grande piazza in parte libera ed in parte coperta dall'edificio, nella quale si incontrano una moltitudine di persone.
Da qui si può vedere la forma irregolare dell'aula che sovrasta gli utenti con i suoi spigoli netti, ma con facciate lineari.
Si scorge al centro dell'edificio un ampio atrio, né chiuso né aperto, nel quale confluiscono le persone, salendo da due rampe di scala con alzata dolce che ci accompagna al fulcro dell'edificio: l'aula civica.
All'interno giochi di luce naturale creano un'atmosfera invitante che da continuità tra la piazza e l'aula e attira il visitatore al suo interno.
Ci si ritrova in uno spazio collettivo, come un agorà, nel quale vi sono sempre al centro del dibattito e delle attività di confronto tra le idee delle varie comunità presenti nel quartiere: sardi, musulmani, marocchini, cattolici.
Dall'interno si ha piena vista verso l'esterno: la piazza sottostante e le viuzze storiche.
L'idea è quella di sentirsi al centro della movida cagliaritana, infatti si pensa ad uno spazio fruibile sia di giorno che di notte, adattabile nei vari momenti della giornata, cercando di ricreare l'atmosfera viva, ma pacifica, del quartiere marina.




L'edificio prende le sue forme volumetrie dal rapporto con il contesto limitrofo. Vengono sfruttati gli allineamenti per dare continuità e completezza al comparto urbano in cui si inserisce al posto di un preesistente parcheggio rialzato. L'aspetto ricercato è quello di un un volume sfaccettato, ma monolitico e dall'aspetto ruvido il quale viene fortemente evidenziato dall'uso di un calcestruzzo a vista colorato in pasta ottenuto da casseri in legno.
L'allineamento più importante è quello che evidenzia l'apertura spaziale da ovest verso est, che si ricollega con il museo e il campo da basket dell'oratorio di Sant'Eulalia, evidenziando di fatto la vista sulla chiesa stessa e lasciando maggiore spazio urbano alla scalinata della chiesa, tuttora molto frequentata dai locali.
Al piano terra, la continuità spaziale della pavimentazione, definisce uno spazio vivibile, dal quale si accede aivari piani alle funzioni dell'edificio, attraverso una serie di rampe di scale interne ed esterne.
L'aula civica in primis con la sua doppia altezza per poter organizzare anche piccoli eventi teatrali o concerti. L'edificio in altezza definisce poi una serie di terrazze dalle forme sempre irregolari, generate dagli ulteriori allineamenti con gli edifici circostanti. Dall'ultima terrazza si può godere della vista di tutto il contesto e vi si definisce una nuova piazza servita da un bar ristoro, nuovo punto di incontro deli cittadini nel cuore della città.

Dettagli
Triennale | Scienze dell'architettura
Prof. Pier Francesco Cherchi - Marco Lecis
Colleghi
Ivano Zucca
Giovanni Bova
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